Acronimo: VITINNOVA
Gruppo Operativo: Filiera vitivinicola innovativa marche
Misura: 16.1 PSR Marche 2014 - 2020
Ruolo AMAP: Elaborazione di strategie di difesa in viticoltura, attività di divulgazione dei risultati
La sostenibilità della filiera vitivinicola si basa su razionalizzazione della gestione del vigneto (difesa antiparassitaria, gestione della chioma e nutrizione), contenimento dei costi di produzione e valorizzazione dei vini. Le malattie delle piante sono controllate in agricoltura convenzionale anche grazie a fungicidi di sintesi, vietati in agricoltura biologica, dove zolfo e rame sono tra i pochi principi attivi consentiti. Il rame, purtroppo, è un metallo pesante, che si
accumula nei suoli con effetti tossici per la flora microbica e per la coltura.
Appare pertanto di grande rilevanza applicare a diversi contesti operativi di pieno campo (zone Verdicchio dei Castelli di Jesi, Verdicchio di Matelica e Conero) alcuni risultati della ricerca e sperimentazione su parcelle, che hanno mostrato la possibilità di proteggere la vite impiegando anche sostanze alternative al rame e meno impattanti per l’ambiente e per la salute degli operatori con ripercussioni positive nella trasformazione dell’uva in vino.
Il progetto VITINNOVA si propone quindi di abbattere l’impiego di rame nei vigneti biologici, sostituendolo con prodotti alternativi di efficacia dimostrata, che necessitano di una messa a punto all’interno di specifiche condizioni aziendali e colturali.
Verranno monitorati lo sviluppo vegetativo, l’equilibrio vegeto-produttivo ed il decorso della maturazione delle uve, così da modulare gli interventi agronomici e mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici, anche attraverso le tecniche di “precision farming”.
Inoltre, si propone la produzione di vino biologico a basso tenore o in assenza di solfiti, così da migliorare la qualità e la sicurezza del prodotto finito, per una dieta sana ed equilibrata.
VITINNOVA vuole diffondere tecniche innovative di gestione della chioma del vigneto biologico capaci di limitare gli effetti del cambio climatico; applicare le tecniche di viticoltura di precisione attualmente disponibili al monitoraggio della vigoria e all’individuazione di aree omogenee su cui calibrare gli interventi per rendere il vigneto più uniforme (concimazione rateo-variabile) o per valorizzare la variabilità (vendemmia selettiva); migliorare lo stato sanitario e la maturità delle uve raccolte attraverso un capillare monitoraggio del decorso della maturazione, la scelta di opportuni interventi di gestione della chioma e una vendemmia più tempestiva grazie all’uso delle vendemmiatrici meccaniche anche nelle aree declivi.
Il partenariato è composto da tre importanti aziende vitivinicole regionali, Università ed enti responsabili dell’informazione e della divulgazione dei risultati.
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