L'assessore regionale Antonini: «per dare un futuro al tartufo bianco partiamo da analisi scientifiche e dalle sperimentazioni di AMAP»
Cambiamenti climatici e opportunità del CSR Marche nella tartuficoltura al centro della giornata inaugurale della 26^ edizione di “Diamanti a tavola” ad Amandola il 4 novembre.
Il Festival del Tartufo Bianco Pregiato e dei prodotti tipici dei Sibillini ha offerto un importante spazio di confronto tra autorità e professionisti del settore grazie al convegno “Tartufo bianco dei Sibillini – Prospettive alla luce dei cambiamenti climatici”.
Appuntamento promosso dal Comune di Amandola, Regione Marche, AMAP (Agenzia Marche Agricoltura Pesca) e ATAM Sibillini (Associazione Tartufai Monti Sibillini).
L’area meridionale delle Marche e, nello specifico, le aree interne delle province di Ascoli Piceno e Fermo siano caratterizzate da una specifica biodiversità per la quale è possibile rinvenire allo stato spontaneo e coltivato tutte le nove specie di tartufo commerciabili in Italia.
Opportunità che consente di avere a disposizione del prodotto fresco in tutte le stagioni dell’anno: in questo contesto il tartufo rappresenta un’importante fonte di reddito per gli agricoltori e un elemento di traino per il rilancio del turismo, nonché delle altre attività economiche messe duramente alla prova dal sisma del 2016.
Dopo i saluti del sindaco di Amandola, Adolfo Marinangeli; del vice sindaco e assessore con deleghe al Tartufo e all'Agricoltura del Comune, Giuseppe Pochini; e del presidente di AMAP Marco Rotoni, il convegno è proseguito poi con le relazioni riguardanti gli effetti dei cambiamenti climatici sulla produzione e le eventuali opportunità economiche, grazie agli interventi del presidente di ATAM Alberto Mandozzi; del direttore di AMAP Andrea Bordoni; di Ivan Castelli e Cristiano Peroni, rispettivamente collaboratore tecnico dell’Università Politecnica delle Marche e consulente sulla Tartuficoltura per AMAP; oltre che del funzionario della Regione Marche Fabrizio Cerasoli; fino alle conclusioni dell'assessore regionale all'Agricoltura Andrea Maria Antonini: Per poter dare un futuro al tartufo bianco c’è bisogno di partire da analisi scientifiche e dalle sperimentazioni di AMAP».