C’è un “Modello Marche” anche in Agricoltura Sociale. Un insieme di progettualità promosse da AMAP come braccio operativo della Regione con il Ministero della Giustizia, attraverso il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria Emilia Romagna e Marche, che hanno visto il 6 dicembre l’inaugurazione del vigneto dell’Istituto penitenziario di Monteacuto. Occasione di formazione e prospettiva occupazionale reale per i detenuti della struttura una volta scontata la loro pena.
L’evento è poi proseguito nella vicina Cantina Moroder dove sono state approfondite tematiche legate alla viticoltura, grazie alla rete creata tra Istituzioni, Università, Associazioni di categoria e imprese.
Evidente la soddisfazione del presidente di AMAP Marco Rotoni e dell’assessore regionale all’Ambiente Andrea Maria Antonini per il positivo prosieguo della collaborazione con l’Amministrazione Penitenziaria di Ancona guidata da Manuela Ceresani. Con loro il vice presidente Renato Frontini, il direttore Francesca Severini e il personale tecnico dell’Agenzia.
Molteplici le autorità intervenute, tra le quali l’europarlamentare Carlo Ciccioli, il garante dei detenuti Giancarlo Giulianelli, la senatrice Elena Leonardi, il magistrato del Tribunale di Sorveglianza di Ancona Filippo Scapellato.
Le conclusioni sono state affidate all’on. Aldo Mattia, Componente della VIII Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici, presente lo scorso anno ad Ancona per la firma del rinnovo della convenzione tra Regione Marche e Ministerio della Giustizia. Proprio quest’ultimo ha evidenziato la concretezza del modello marchigiano rivolto a una importante prospettiva lavorativa per il settore agricolo.
Svelata anche le etichette curate dagli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Ancona per la prima vinificazione ottenuta dalle uve di Monteacuto. A vincere il progetto grafico “Renovo” presentato da Alice Mazzocchi.