L’AMAP partner del progetto italo-croato guidato dall’Università di Bologna che prevede la realizzazione di imbarcazioni ibride a impatto ambientale ed economico ridotto.
È partito “3EFISHING”, il nuovo progetto Interreg che porterà la propulsione ibrida nelle imbarcazioni delle flotte italiane e croate operative nell’Adriatico, mettendo così in opera il Green Deal europeo - il patto che prevede di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.
Il progetto ha una durata prevista di 30 mesi e prevede tre fasi, basate sui fattori chiave di “3EFISHING”: Engineering, Environment ed Economic (ingegnerizzazione, ambiente ed economia).
Durante la prima fase verrà progettato e realizzato uno speciale motore ibrido alimentato da fonti energetiche rinnovabili; in questo modo si otterrà una riduzione dei costi di carburante e una sensibile riduzione delle emissioni di carbonio, aumentando la sostenibilità ambientale delle flotte di pescherecci.
La seconda fase vedrà l’installazione dei motori su due imbarcazioni, così da poterne verificare l’operatività sul campo.
Il progetto, infine, si concluderà con la presentazione delle imbarcazioni al mercato (piccole e medie imprese del settore della pesca e dell’acquacoltura, consorzi, etc). In questa fase avverrà anche la condivisione dei risultati degli studi compiuti per portare ai pescatori informazioni specifiche su tecniche finanziarie e di investimento, in modo tale da migliorare le condizioni economiche del settore consentendo l’implementazione delle barche “3EFISHING” nelle flotte.
Il primo evento di apertura del progetto si è tenuto on line lo scorso 18 aprile, durante il quale i partner italiani e croati hanno condiviso strategie ed obiettivi da raggiungere.
La pesca e l'acquacoltura sono due delle attività socioeconomiche più rilevanti nelle regioni costiere del mondo e svolgono un ruolo centrale nella Blue Economy della regione adriatica, in particolare per Italia e Croazia. I settori della piccola pesca e dell’acquacoltura sono secondi solo al Turismo e ai Trasporti, ma soffrono di un basso livello di performance in termini di collaborazione pubblico-privato, ricerca applicata e trasferimento tecnologico. Nonostante molti sforzi siano stati fatti per migliorare soluzioni intelligenti, digitalizzazione, networking, grazie ai programmi di ricerca precedenti, il cuore del settore soffre una mancanza di innovazione e ammodernamento della flotta peschereccia. In questo contesto, la transizione verso imbarcazioni a propulsione elettrica in grado di ridurre il consumo di carburante, il rumore e le emissioni in mare sono auspicabili per mitigare gli effetti negativi sia economici sia sociali sulla pesca artigianale e l’acquacoltura e per sostenere finanziariamente il settore. Con il progetto 3EFISHING si intende testare e dimostrare la fattibilità di questa transizione in condizioni operative reali, così da rendere più semplice la transizione delle imbarcazioni verso l’elettrico e tecnologie più eco-friendly, sia dal punto di vista ingegneristico sia da quello finanziario”.
Il progetto sarà compiuto grazie alla collaborazione di dieci partner.
Due istituti di ricerca e sviluppo, Università di Bologna e Istituto di Oceanografia di Spalato, che trasferiranno l'innovazione nei settori chiave dell'ingegneria e della piccola pesca/acquacoltura sviluppando soluzioni a basse emissioni di carbonio.
Gli Istituti avranno il supporto di due organismi a livello ministeriale, il Ministero dell'Agricoltura della Croazia e l’Istituto Italiano di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare.
Nel progetto operano anche tre istituzioni territoriali: collaboreranno con l’AMAP anche l’Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari e la contea di Zara, con il compito di coinvolgere gli operatori del settore; mentre Cromaris, la più importante impresa di acquacoltura croata, sarà operativa nei processi e test di innovazione.
Associati al progetto sono, infine, per la parte dedicata alla divulgazione delle informazioni ottenute: la Regione Emilia-Romagna e il Cestha - il Centro Sperimentale per la Tutela degli Habitat di Marina di Ravenna, che si occupa di programmi di conservazione delle specie a rischio di estinzione e della promozione di attività di gestione sostenibile del mare e delle coste.
